La discesa sul cambio Euro/Dollaro, riferendosi al titolo del post, non sembra ancora finita. Ormai sono passati più di 4 mesi da quando è stato registrato un valore di poco sotto a 1.40, per la precisione 1.3993 il 4 maggio 2014. Da quel giorno cosa è accaduto? Di cose ne sono successe, prima fra tutte la condotta di politica monetaria più che accomodante da parte della BCE, culminata con un tasso di interesse allo 0,05 %, minimo storico.
I prezzi stamani hanno toccato il minimo più basso da Luglio 2013 a 1,2859. Da un punto di vista tecnico la perdita del supporto chiave nonché livello psicologico di 1,30 è stata determinante per il proseguimento del trend ribassista.
La discesa dell'Euro è stata favorita anche dalle notizie poco confortanti per quanto riguarda l'inflazione; la BCE ha il target di riportarla al 2% . Va anche ricordato che siamo di fronte a un super Dollaro che negli ultimi tempi sta guadagnando terreno su tutte le valute più importanti. Se si guarda il grafico settimanale di Euro/Dollaro, si può osservare facilmente che il prossimo supporto si trova a 1.2750, poi si passa a 1,2660.
Dunque, fino a prova contraria il trend resta fortemente ribassista e ogni rimbalzo è buono per entrare short, in modo particolare sui numeri tondi 1,30 e 1,31. Al di sotto di questi livelli bisogna fare più attenzione perché ci avviciniamo a livelli molto appetibili per le "mani forti" in ottica Long.
Se vuoi sapere come opero sui mercati finanziari e quali sono le mie tecniche di trading, basta inviarmi una mail a:
stefano.ferri@yahoo.it.
Alla prossima e buon trading!
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